Registrazione e Mix
Pubblicato il 14/03/2022
Abbiamo parlato delle varie tipologie di Compressori in un articolo dell'Agosto 2020. In questo ci concentriamo nella tecnologia analogica più recente in termini di controllo della dinamica. Il Compressore VCA è stato sviluppato tra il 1970 e il 1973 da David Blackmer.
Le prime applicazioni della tecnologia ebbero un grande successo su vari fronti: restore dei transienti, sistemi di riduzione del rumore, sintetizzatori di sub armoniche erano – oltre la compressione propriamente detta – tutte ben rappresentate nel catalogo della azienda di Blackmer: la dbx.
Con questa tecnologia il controllo del guadagno è realizzato sfruttando il tratto non lineare della curva caratteristica dei transistor a giunzione con un circuito (denominato cella di Blackmer in omaggio al suo inventore) che ha un guadagno controllato dalla tensione (la Vy della figura che segue) applicata al pin di controllo.
Un amplificatore il cui guadagno è controllato da una tensione è denominato, in inglese, Voltage Controlled Amplifier o VCA.
In origine i VCA erano realizzati a componenti discreti in contenitori specifici. I primi compressori dbx (ma anche SSL, ad esempio) erano realizzati in questo modo. Successivamente si è passati alla realizzazione di circuiti integrati VCA (prodotti da That).
Avendo a disposizione una tensione per il controllo del gain si allargano le possibilità di applicazione. Questa è la ragione per cui con i compressori di questo tipo si hanno molte opzioni e la capacità di gestione dei segnali diventa estremamente ampia.
Le possibilità introdotte da questa tecnologia sono molte. Si può pensare, ad esempio, di controllare la dinamica sui segnali di basso livello anziché sui picchi. In questo modo si ottengono i Noise Gate o gli Expander come nel caso, ad esempio, dello SSL E Series Dynamics Module. Un'altra funzione realizzabile con questa famiglia di circuiti è il Gain Reduction Limiting (GRL) che fa in modo che la riduzione del gain applicata dal compressore non vada oltre un certo valore determinato dall'utente. Il compressore Elysia mpressor 500 ha, tra le altre, questa possibilità.
Anche dal punto di vista della gestione dei tempi, con i VCA, si ottengono prestazioni larghe per cui si riesce ad avere tempi di attacco con una ampia gamma o tempi di rilascio con profili di decadimento adattivi.
Tutte queste possibilità fanno sì che il compressore VCA possa trovare applicazione praticamente in tutti gli ambiti.
Voci, basso, percussioni, tastiere, non c'è strumento per cui non si possa trovare un impiego valido. I compressori VCA tendono ad avere una risposta pulita e il colore lo si ottiene soltanto grazie alla distorsione intrinseca introdotta dalla curva di compressione.
Utilizzati nel Master Bus del mixer, i compressori VCA, aumentano la coesione dei vari componenti (si dice in gergo che “incollano” gli strumenti) e aumentano il volume percepito contribuendo a dare una sensazione di maggiore impatto al brano.
Questa caratteristica è talmente utile che, in pratica, non esiste mix che possa fare a meno di un compressore sul Master Bus e/o sul Drum Bus dove, a volte, si ricorre all'utilizzo in parallelo.
Tipici per queste applicazioni sono lo SSL G- Series Bus Compressor, l'API 2500+ o il Tierra Audio Gravity VCA Compressor per fare qualche di esempio.
Come tutti sapete, API Audio ha inventato lo standard VPR 500 e contribuito sensibilmente all'approccio modulare nell'ambito dell'audio processing.
Il primo compressore proposto al mercato (il 525) era realizzato con tecnologia FET.
Successivamente è arrivato il 527, attualmente nella sua versione A, che è, appunto, un compressore VCA.
Il 527A è dotato di cinque controlli rotativi a scatto per regolare (dall'alto in basso) Livello di uscita (Out), Soglia di intervento (Thresh), Attacco (Attack) e Rilascio (Release) su due manopole concentriche e, per ultimo, il rapporto di compressione (Ratio).
Vale la pena notare che il Gain make up, nel 517, è automatico. Il controllo di Out va quindi inteso come un vero e proprio Fader.
Tutti i parametri hanno un'ampia gamma di variazione e consentono perciò di rispondere in modo efficace a tutte le esigenze.
Le possibilità di intervento sono ulteriormente aumentate grazie a sei switch che gestiscono (dall'alto verso il basso):
La funzione Link consente di fare in modo che due o più moduli condividano lo stesso segnale di controllo per essere utilizzati sul bus o su tracce multiple (per applicazioni surround).
Il circuito di sensing può prelevare il segnale di controllo in ingresso (Feed Forward) o in uscita (Feed Back). Nel primo caso la risposta è più pronta e il sistema è in grado di seguire meglio i transienti. Il secondo caso, quello più tradizionale, il circuito è un po' più rilassato e il sound più morbido.
La curva di compressione può muoversi dolcemente (soft) nella variazione di guadagno all'attraversamento della soglia o bruscamente (hard) con relativo effetto più aggressivo sul suono.
Il circuito Thrust è invece un brevetto API per un filtraggio particolare delle basse frequenze nella sidechain. Questa funzione consente di impattare di meno le basse frequenze quando si opera, ad esempio, sul basso o sulla cassa della batteria.
Il circuito di Bypass ha due opzioni. Nella prima si esclude la parte di gestione della dinamica ma il segnale passa comunque attraverso i classici circuiti 2510 e 2520 by API e il trasformatore di uscita. Nella seconda si realizza invece un True Bypass escludendo completamente il modulo dal signal path.
Questa possibilità, insieme a una gestione più accurata del metering, sono appannaggio della versione A del 527.
A questo punto e con tutte queste possibilità è facile capire che non c'è campo in cui il compressore API 527A non possa dire la sua.
Il suono è, in generale, abbastanza pulito con tutta la voce API che ha contribuito a fare il suono del Rock degli ultimi decenni.
L'accoppiata con l'equalizzatore API 550A è vincente e, non a caso, i due trovano posto nella Channel Strip della casa.
Nel mix che stiamo portando avanti in questi giorni due channel strip composte da API 550A e API 527A stanno trovando impiego nella gestione di cassa e rullante. In precedenza, però, abbiamo avuto ottimi risultati con le chitarre elettriche, le acustiche e la voce.
Il suono è sempre rock e portato in avanti ma il 527A ci sembra possa essere utilizzato anche in contesti più soft quali musica acustica e pop. In queste ultime applicazioni il soft knee torna certamente utile a rendere meno evidente l'effetto della compressione.
Insomma, questo 517A rappresenta la versatilità pur rimanendo nel solco della tradizione API. Tenetelo presente!
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