Registrazione, Mix e Mastering

Scopriamo e ascoltiamo l'Universal Audio 6176

Pubblicato il 20/02/2023

Iniziamo con l’introdurre la macchina in questione con le sue principali caratteristiche e in seguito ascolteremo alcuni samples con diversi settaggi su diversi strumenti.

L’Universal Audio 6176 combina 2 degli outboard più famosi e più usati della storia, il preamplificatore valvolare 610B e il compressore limiter 1176LN.

La particolarità di questo channel strip è la possibilità di utilizzo delle due parti, preamplificazione e compressione, sia in modalità separata che combinata grazie allo switch Join/Split.

In Modalità Join il segnale passerà dapprima dal preamplificatore valvolare, poi dalla sezione EQ e infine dal compressore, tutto in modo lineare. In questo modo il compressore sarà influenzato dal segnale preamplificato e quindi da tutte le sue caratteristiche.

Se invece viene utilizzato in modalità Split, possiamo utilizzare le due parti in modo parallelo grazie alle uscite e ingressi separati e bilanciati, posizionati sul pannello posteriore.

Partiamo con l’analizzare la sezione di preamplificazione.

Sul pannello frontale possiamo selezionare la nostra sorgente principale tra microfono, linea e alta impedenza potendo scegliere anche 2 diverse impedenze per l’entrata microfonica e strumento.

L’indicazione generale è quella di selezionare l’impedenza in base all’impedenza d’uscita del microfono, approssimativamente 10 volte l’impedenza della sorgente.

Ad esempio il nostro microfono ha un’uscita di 200 Ohm, sceglieremo 2kOhm.

Ovviamente questa è un’indicazione generale, nulla vi vieta di sperimentare, anzi, vi invito a provare vari settaggi in quanto variando l’impedenza, potremmo notare delle variazioni nella pasta sonora registrata, ad esempio un segnale più chiaro o più scuro.

Oltre agli switch di attenuazione di 15 db o di inversione di fase e del pomello centrale del livello uscita, molto utile è il selettore del Gain a step di 5 dB da -10 dB a +10dB.

In questo modo possiamo agire sul calore del segnale dato dalla valvola, più gain diamo maggiore calore otterremo dal preamplificatore.

Nella stessa sezione di preamplificazione troviamo l’equalizzatore con una banda a bassa frequenza variabile a step tra 70, 100 e 200 Hz, e una banda alta sempre a frequenza variabile a step tra 4.5, 7 e 10kOhm.

Parlando del compressore 1176, credo che non ci siamo molte presentazioni da fare, in quanto penso che la maggior parte di voi lo conosca già.

Uno dei compressori più veloci e versatili con possibilità di manipolare indipendentemente attacco e rilascio in modo continuo.

La ratio è l’unico parametro che è controllato a step.

Un’altra chicca è il pratico VU meter che ci permetterà di monitorare in ambito analogico sia l’uscita del preamplificatore, sia la gain reduction che il livello di uscita della sezione di compressione o per meglio dire l’uscita del channel strip se utilizzato in modalità Join. Tutto questo con l’apposito selettore.

Andiamo ora a testare la macchina su diverse sorgenti sonore come voce maschile, chitarra acustica, rullante, e basso.

Due macchine che hanno fatto e continuano a fare la storia della registrazione musicale.

Il compressore 1176 è versatilissimo grazie alla possibilità di settaggio molto veloce e indipendente dell’attacco e rilascio e soprattutto della possibilità di settaggio in modo continuo e non a step.

Il reparto di preamplificazione anch’esso è molto versatile, tra la scelta dell’impedenza, il selettore gain per colorare il segnale o meno, e le due bande di equalizzazione per scolpire la colorazione della valvola, con il preamp 610B sicuramente otterrete registrazioni con carattere.

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